Progettiamo e sviluppiamo soluzioni concrete per un’economia sostenibile a misura d’uomo.
Sustainable Economy Association è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, fondata nel 2016 a Bruxelles e successivamente sviluppata in Italia a partire dal Trentino e dalla Sardegna.
SEA ha successivamente diffuso il suo network in diversi stati d’Europa (2017) e in Nord Africa (2018) con un obiettivo principale: ridisegnare l’economia del futuro. Come? Promuovendo investimenti sostenibili, tecnologie innovative e soluzioni a basse emissioni di carbonio tramite progetti internazionali con impatto ambientale e sociale, azioni di advocacy e conferenze.
A partire dal 2017 abbiamo iniziato inoltre a sperimentare e realizzare in prima persona, con il supporto di contributi europei e nazionali, progetti pilota di lotta alla desertificazione in Nord Africa, con impatto socio-economico e ambientale.
Con l’aiuto di SEA puoi combattere in prima persona i cambiamenti climatici calcolando e compensando la tua impronta di carbonio tramite crediti di carbonio certificati.
Sustainable Economy Association promuove e realizza progetti internazionali finalizzati alla riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti tramite recupero e piantumazione di terreni aridi a rischio abbandono e tramite la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il suo impegno nel Marocco centrale, non si limita alla tutela dell’ambiente, comprende anche un’attività di supporto attivo alle popolazioni autoctone finalizzata alla riduzione dei fenomeni migratori. I progetti in corso sono realizzati anche grazie al vostro supporto tramite l’adozione di piante e tramite l’allocazione volontaria di crediti di carbonio.
Misura
SEA propone diversi sistemi di misurazione dell’impronta di carbonio per singoli individui associati, aziende, impianti, cantieri, prodotti, eventi o intere località turistiche secondo criteri ISO tra cui l’14064, 14067 e 14040.
Questo approccio permette di quantificare in ogni contesto l’impatto climatico delle attività di interesse e di poter programmare le azioni necessarie al raggiungimento della parità emissiva. Considerare la propria carbon footprint permette di comprendere e ridurre i potenziali costi associati alle esternalità ambientali.
Compensa
Aziende, singoli individui ed enti pubblici possono supportare i progetti di SEA nell’ambito della lotta alla desertificazione, all’inquinamento dei suoli e al contrasto della speculazione edilizia, ottenendo in cambio crediti di carbonio certificati.
Sarà così possibile dar vita a nuovi progetti di cooperazione allo sviluppo, compensare l’impronta di carbonio, monitorare i progressi di social responsibility e accelerare la transizione verso la neutralità emissiva.
Comunica
Un numero sempre maggiore di stakeholders orienta le proprie scelte di acquisto e di investimento verso le aziende più responsabili. Per questo è molto importante per le aziende saper comunicare in modo efficace la propria sensibilità ambientale al pubblico.
Con l’aiuto del nostro team di esperti nel green digital marketing, è possibile realizzare campagne promozionali e implementare appositi tool digitali per raccontare il percorso di avvicinamento alla neutralità emissiva e gli impatti sociali concreti raggiunti dai progetti finanziati.
Che cos’è un credito di carbonio?
Un credito di carbonio è un certificato che rappresenta la riduzione di una tonnellata di anidride carbonica o la quantità equivalente di un altro gas serra (tCO2e). Si tratta del sistema più efficace ed utilizzato a livello internazionale per la lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici. Quando SEA realizza un progetto con impatto ambientale e sociale, ogni tonnellata di Co2 eliminata, porta alla generazione di un credito di carbonio.
I crediti generati dai progetti SEA sono calcolati sia sull’impatto ambientale (ISO 14064) sia su quello sociale, valutato secondo il Climate, Community and Biodiversity Standard (CCB). In questo modo SEA può espandere i suoi progetti e tenere aggiornati i donors sui risultati ottenuti.
Il monitoraggio e la gestione dell’impronta di carbonio aziendale sono diventati al giorno d’oggi importanti strumenti di comunicazione per molte imprese sia nell’ambito della rendicontazione non economica (D.LGS 254/16) sia nell’ambito del Green Public Procurement (COM 28/397).
In diversi settori merceologici, tra cui la GDO e il mondo degli appalti pubblici, qualificare prodotti e servizi con l’indicazione della carbon footprint o della neutralità emissiva, è diventato un requisito distintivo e un elemento di competitività. Da questo fenomeno derivano dunque opportunità positive per l’ambiente ma anche grandi rischi dal punto di vista della concorrenza sleale tramite ambientalismo di facciata o greenwashing. In un mercato globalizzato, dove gruppi multinazionali si contendono ogni giorno fette di mercato a colpi di pubblicità e nuovi testimonial, smascherare i finti prodotti e servizi amici dell’ambiente, deve essere il primo passo verso la vera sostenibilità.
Le operazioni di greenwashing più pericolose restano tuttavia quelle a livello istituzionale. Mostrarsi vicini alle lotte ambientaliste permette ai governi locali e nazionali di conquistare le simpatie di una parte dell’elettorato, in particolare i più giovani. Quando, però, a queste posizioni di facciata non corrisponde un reale impegno ambientale, le conseguenze sono ancora più gravi rispetto alla pubblicità ingannevole di una singola azienda. Da questo punto di vista, la posizione di SEA è molto drastica e si pone in antitesi con tutti quei comportamenti privati e pubblici che puntano a distorcere la percezione della realtà e di alterare le logiche di mercato, ponendo la speculazione e il guadagno come fine unico.